ENIL Italia comunicato stampa: “Ci risiamo”

Per l’ennesima volta, la Repubblica – come definita dall’articolo 114 co. 1 della Costituzione – cala la scure sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’accordo tra Regioni e Governo nazionale taglia il fondo sociale e il fondo per le non autosufficienze.

Come ormai consuetudine, la parte più vulnerabile della collettività viene sacrificata per esigenze di bilancio“.

Tali scelte politiche contrastano profondamente con la Costituzione nata dalla Resistenza.

L’articolo 2 della Costituzione recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”.

L’articolo 3 co. 2 della Costituzione recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli…“.

Inoltre, la Corte Costituzionale ha più volte stabilito che sui disabili convergono i valori fondanti della Costituzione e di recente ha affermato che in materia di diritti inviolabili della persona non è l’esercizio degli stessi che deve conformarsi alla scarsità delle risorse, ma sono i bilanci a doversi predisporre e adeguare per soddisfare i diritti.

La risposta sempre più frequente è: “Non ci sono i soldi“. Così, invece di impegnarsi per garantire quei diritti, il Governo si rimangia l’impegno di aumentare di 50 milioni il fondo per la non autosufficienza – strappato dopo lotte e incontri defatiganti.

Per definizione, lo “Stato di diritto” presuppone il rispetto del principio di legalità. In Italia una considerevole parte della classe dirigente compie abitualmente scelte e atti in palese contrasto prima di tutto con la Costituzione. Oltre ai due articoli richiamati sopra, l’articolo 11 sul ripudio della guerra da parte dell’Italia viene violato quotidianamente bruciando risorse nell’acquisto di aerei F35 e nel finanziamento di missioni militari all’estero che ormai durano da più di 10 anni. L’articolo 53 sulla progressività della tassazione è violato dall’introduzione della flat tax che favorisce spudoratamente i più ricchi. Rispettando tali articoli della Costituzione, la Repubblica avrebbe tutte le risorse necessarie per non tagliare i diritti dei disabili e dei più deboli. Se poi si facesse anche una seria lotta all’evasione fiscale e alla corruzione potremmo permetterci di pagare meno tasse

In particolare, le politiche sulle disabilità son tornate a essere palesemente in contrasto con la Costituzione, privilegiando sempre soluzioni assistenziali che perpetuano forme asfissianti di potere e di controllo sulle persone disabili. L’alibi – infondato, come evinto – delle poche risorse disponibili facilita il processo di azzeramento degli interventi a favore dell’assistenza personalizzata. Altro che il tanto decantato cambio di paradigma indicato dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità! Il Nulla su di noi senza di noisi sta trasformando in Tutto sopra di noi senza di noicon l’obbligo della compartecipazione sempre più soffocante ed iniqua. Questa imposizione sta diventando una delle maggiori cause di impoverimento per le persone disabili e per le loro famiglie, generando un’ulteriore, enorme discriminazione secondo il malinteso principio del Sostegno Universale“.

Rispondendo a un videomessaggio a lui inviato da alcune persone con disabilità e genitori della Sicilia, il Presidente Mattarella riconosce: “Voi chiedete il rispetto dei vostri diritti fondamentali. Questi diritti vanno tenuti presenti in occasione delle previsioni di spesa, pur nel comprensibile dovere di tener conto di tutte le esigenze che richiedono impegni e risorse. Le istituzioni, tutte, devono essere sensibili e fare fronte a questa responsabilità. Vi è un problema di risorse di accrescere e, quantomeno, nell’immediato da non diminuire”.

Ora è arrivato il momento di passare dall’eguaglianza delle possibilità all’uguaglianza dei risultati concreti.

Chiamiamo a raccolta i disabili e tutti coloro che credono nella giustizia dei fatti e nella libertà anche dei disabili, per il presidio del 4 aprile prossimo davanti a Montecitorio a Roma volto a porre fine all’atteggiamento proditorio del Governo e delle Regioni.

Chiediamo:

  1. il raddoppio degli importi precedenti al taglio del Fondo per le Non Autosufficienze e del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, disponibili in forma strutturale e proporzionata alla domanda dei diretti interessati;
  2. politiche che liberino risorse concretamente indirizzate alla vera deistituzionalizzazione e alla vera inclusione nella collettività, con la libertà per ognuno di scegliere il percorso e lo stile di vita che desidera realizzando il diritto di una Vita Indipendente, anche attraverso l’approvazione da parte del Parlamento di una specifica legge.

 

ENIL Italia, 15 marzo 2017

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