FNA 2020 tagli ai disabili gravissimi, assessore Bolognini risponda

Buongiorno,

in riferimento all’incontro avvenuto in Regione il 19/12 per discutere sul triennio FNA 2019-21 riscontriamo e rimarchiamo i punti che destano maggiore preoccupazione e che sono inequivocabilmente peggiorativi rispetto alla delibera dello scorso anno:

– un deciso taglio del contributo economico in molti dei casi previsti dalla delibera

– la distinzione tra gravi e gravissimi non soddisfa la nostra precedente richiesta di modulazione del contributo a seconda delle esigenze espresse

– i filtri per poter accedere al progetto di VitaIndipendente non rientrano tutti nei campi previsti dal diritto:

– – “con capacità di esprimere la propria volontà” significa escludere chi si avvale di un amministratore di sostegno

– – “di età compresa tra i 18 e i 65 anni” significa escludere arbitrariamente, e illegalmente, molti cittadini lombardi

– – “che vivono sole al domicilio” significa negare la libera scelta tra caregiver familiare e assistente personale

– – “reiterare il filtro dell’ISEE e mantenerne il limite al di sotto dei 20000€ significa non aver compreso la sostanza dell’argomento che stiamo trattando

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Chiediamo quindi di ripensare questi “dettagli”, in particolare chiediamo di

– operare un deciso rientro dei tagli previsti per il prossimo anno, non escludendo aumenti (i costi delle disabilità non calano come quelli della tecnologia di consumo)

– pensare a una diversa modulazione dei contributi, anche sulla base delle ore di assistenza di cui il richiedente esprime il bisogno

– operare un deciso rientro nella legalità dei filtri proposti per accedere al progetto di VitaIndipendente

– prevedere l’ISEE solo come filtro nel caso si formino liste d’attesa e non come filtro per l’accesso alle misure in argomento

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Le associazioni che rappresentiamo sono da sempre costrette a confrontarsi in stato di inferiorità e all’inseguimento delle iniziative che le istituzioni, compresa la nostra Regione, partoriscono.

Ricordiamo che le nostre associazioni danno voce proprio a quella parte della cittadinanza che soffre maggiormente.

Chiediamo maggiore ascolto per non essere indotte a ricorrere, per altro con risultati deludenti, al tamtam mediatico o alla rabbia scomposta: l’istituzione è al servizio del cittadino e non il contrario.

La segreteria operativa del comitato lombardo per la vita indipendente