L’incontro del 22 novembre l’ennesima delusione.

Egregi,

Assessore Brianza Francesca

Assessore Gallera Giulio

Presidente III Commissione Sanità

Rolfi Fabio

l’incontro del 22 novembre in via Filzi 22 a Milano è stato per noi tutti, invitati tramite mail lo scorso 16 novembre, l’ennesima delusione.

Chi ci ha invitati sapeva, a seguito della manifestazione di protesta dello scorso 8 novembre seguita da un incontro informale nella stessa giornata, cosa stiamo chiedendo e cosa gli stiamo rimproverando.

Abbiamo speso molto del tempo a disposizione in un confronto su altri aspetti (comunque interessanti ma non strettamente aderenti all’argomento dell’incontro); e solo nel finale, caratterizzato dalla necessità dei nostri interlocutori di correre ad altri impegni, siamo riusciti a parlare di impegni comuni: abbiamo chiesto che venga promulgata una legge regionale sulla Vita Indipendente e, prevedendo per questa un iter di circa un anno, una delibera per coprire nell’immediato le vergognose carenze del momento.

Ci è stato risposto che l’iter per la legge regionale, iniziando il Consiglio a confrontarsi dopo l’epifania (a causa della discussione del bilancio in atto in queste settimane), si concluderà certamente prima della prossima estate.

La delusione più grande sta nel non aver potuto cogliere alcun segnale di coscienza da parte vostra che la Vita Indipendente è materia di diritti di cittadinanza e di dignità sociale e non è sovrapponibile né confrontabile ad altri tipi di intervento assistenziale.

Abbiamo anche dovuto sopportare ancora una volta la presenza dell’astioso “imbonitore istituzionale”, Virgilio Marchesi; personaggio già a suo tempo a servizio dell’assessore Cantù e del direttore Daverio in qualità di “cattivone” di cui poi ammorbidire le uscite verbali per apparire bravi ed equilibrati amministratori.

E’ nostra responsabilità non averlo zittito per tempo e aver sopportato troppo a lungo il suo atteggiamento ostile. E’ vostra responsabilità avergli permesso di recitare il suo indecoroso e fuorviante ruolo.

Chiediamo di essere esentati dall’incontrarlo nuovamente in futuro, qualunque sia la materia del contendere: ossia chiediamo di interloquire con chi è istituzionalmente tenuto a farlo; come chiediamo che i prossimi incontri siano sempre meno all’insegna della contrapposizione, giacché la Vita Indipendente riguarda tutti.

La nostra “ingenuità” politica ci darà ancora molto da riflettere, ma non è ancora un freno sufficiente per le nostre richieste e per le vostre responsabilità.

Tutte le ultime leggi e/o proposte di legge, si mettono all’ombra della Convenzione ONU, vantando di realizzare il diritto alla Vita Indipendente delle persone con disabilità, in realtà affrontandone solo aspetti parziali; tutte riferite, nel migliore dei casi, alla valutazione del bisogno di assistenza ma nessuna alla valutazione seria del diritto all’autonomia e all’autodeterminazione riguardo sia al luogo fisico in cui vivere che alla possibilità di partecipare alle opportunità socio-culturali del territorio.

Nel sottolineare che il diritto alla Vita Indipendente è invece riferito anche a una platea di disabili meno gravi, comunque per tutti si ribadisce che la qualità della vita di un cittadino con disabilità è direttamente proporzionata alla possibilità di partecipare alla vita sociale e culturale del paese in cui vive. La scarsa attenzione data, ad esempio, ai problemi dell’accessibilità mortifica il diritto all’uguaglianza e alle pari opportunità.

Il bilancio vi attende e non abbiamo modo di distrarvene, ma chiediamo fin da ora una data per l’incontro cui si è accennato poco prima di salutarci.

Chiediamo nel frattempo opportuna risposta scritta e motivata alle istanze con le quali siamo venuti a colloquiare nell’occasione di cui alla presente.

Naturalmente auguriamo a tutti voi un buon lavoro e, perché no, un buon periodo di festività di fine anno.

per il Comitato lombardo per la Vita Indipendente delle Persone con disabilità

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