Dal mese di Gennaio 2019 in Regione Lombardia non è stato più erogato l’assegno di cura di cui fruivano oltre 6000 persone con disabilità gravissima e le loro famiglie.
Premessa
La DGR dell’assegno di cura (denominato misura B1) è uscita recentemente (XI/1253 del 12/02/2019).
Le precedenti DGR non imponevano l’obbligo di presentare l’ISEE e stabilivano un unico importo di 1.000€ mensili per tutte le persone che ne avevano diritto.
Nella nuova delibera viene imposto l’obbligo di presentare l’ISEE e l’assegno di cura non è più uniforme nell’importo ma varia a seconda dell’uso:
- che non è in carico in maniera strutturata e continuativa a Unità d’offerta semiresidenziali sanitarie, sociosanitarie, sociali € 900 è il valore dell’assegno di cura per il caregiver + € 200 per eventuale assunzione di assistente familiare esterno alla famiglia (cifre onnicomprensiva). I € 200 per l’assistente familiare che solleva il caregiver dal suo carico ci sembrano una presa in giro.
- che frequenta servizi per la prima infanzia o la scuola oppure CSE CDD CDI fino a 14 ore settimanali € 600 è il valore dell’assegno di cura per il caregiver familiare.
- in particolari contesti familiari con:
- Voucher adulti fino a € 360.
- Voucher minori fino a € 500.
- nei casi rientranti nella SPERIMENTAZIONE per bisogni di tecnologia assistita
- Il valore dell’assegno di cura per il caregiver familiare è di € 500.
- Voucher fino a 1400€ per assistenza tutelare (assistente esterno alla famiglia).
In caso di assunzione di un assistente personale vige l’obbligo di presentare il contratto di assunzione e gli ultimi contributi versati all’INPS.
È stato introdotto l’obbligo di presentare l’ISEE, seppure solo ai fini di stendere una graduatoria nel caso le domande superino per consistenza la possibilità di essere evase.
Il medico di base deve scrivere un documento in cui dichiara che persiste la situazione di disabilità gravissima.
Problematiche burocratiche
Certificato medico
Il certificato rilasciato dal medico costa oltre € 100. Nel caso di domanda presentata da chi già fruisce della misura in questione è altamente improbabile un miglioramento delle condizioni di autosufficienza; semmai è possibile un peggioramento. Non ce ne vogliano i medici certificatori, ma vogliamo che la prossima delibera escluda questo obbligo per chi ripresenta la domanda.
ISEE
Per il conteggio dell’ISEE, come tutti sappiamo, occorre presentare la giacenza media e gli estratti conto bancari del 2018, che le banche riescono a produrre intorno a metà/fine gennaio. I tempi di compilazione delle domande risentono anche di questo aspetto.
Graduatorie
Solo dopo che una persona con disabilità gravissima ha in mano l’ISEE può compilare il modulo per chiedere il rinnovo.
Problematiche linguistiche
Questa DGR (ndr XI/1253 del 12 febbraio 2019) chiama “continuità di erogazione del Buono Misura B1” il mandato di pagare l’assegno di cura con i criteri della DGR dell’anno scorso, mentre chiede di attendere il secondo trimestre 2019 per compensare con i nuovi criteri. Diversamente la DGR XI/713 del 30 ottobre 2018 chiama correttamente “continuità” l’erogazione fino al 31 dicembre 2018 nelle more di approvazione del decreto ministeriale di riparto FNA.
Secondo il vocabolario Italiano con il termine “continuità” si intende estensione non interrotta nel tempo e nello spazio. Per questa DGR si intende invece, sospendere l’assegno di cura a persone disabili gravissime da Gennaio 2019 a tempo non ben specificato. Il testo della DGR XI / 1253 del 12 febbraio 2019 riporta:
“[…]di dare continuità di erogazione del Buono Misura B1 dando mandato alle ATS di riconoscere l’erogazione del Buono mensile di euro 1.000 per il mese di gennaio 2019, provvedendo in accordo con la DG Politiche sociali, abitative e disabilità e con il secondo trimestre 2019 a eventuale compensazione applicando, con decorrenza dalla data di pubblicazione sul BURL del presente atto, i nuovi criteri stabiliti dal citato Programma operativo regionale per l’erogazione del Buono Misura B1;[…]” (pagina 6, 1°punto del “ritenuto”; pagina 9, articolo 7).
Ci chiediamo se l’autonomia Lombarda nella DGR XI/1253 prevede anche un’autonomia linguistica dove la parola “continuità” assume un nuovo significato.
Secondo voi, se veniste pagati continuamente fino a dicembre 2018 e poi non veniste più pagati da gennaio a un tempo non ben specificato del secondo trimestre del 2019, lo chiamereste un pagamento continuo?
Evidentemente l’assessore Stefano Bolognini pensa che sia un pagamento continuativo. Ci piacerebbe sapere se ricevesse il suo stipendio come dalla DGR XI/1253 lo considererebbe continuativo oppure no?
Assegno di cura e voucher sospesi
La DGR è del 12 febbraio e i moduli per presentare/ripresentare la domanda sono arrivati durante i primi giorni di marzo. In alcuni casi (voucher per i minori, per esempio) non sono ancora arrivati e non sono presenti neanche i moduli presso l’ASST – ATS per fare richiesta.
La nostra Regione, quest’anno più che mai, mette in grandi difficoltà la platea di oltre 6000 cittadini lombardi che necessitano della misura B1: la DGR ha stabilito di erogare il buono di gennaio con i vecchi criteri (arriverà nei prossimi giorni, ci dicono le ATS) e di attendere il prossimo trimestre per erogare con i nuovi criteri i restanti mesi.
Questo significa che, concluso il gravoso iter burocratico,
- intorno all’inizio di maggio arriveranno i fondi ai cittadini per pagare le spese di assistenza
- nel frattempo, i cittadini che hanno possibilità economiche anticiperanno le spese e gli stipendi
- gli altri chiederanno prestiti (alcuni ad usura) per non rischiare che i loro assistenti si dimettano a causa dei mancati stipendi.
Anticipare quattro mesi di stipendi può comportare una spesa tra i 3mila e gli 8mila euro, a seconda del bisogno. Il caso del caregiver familiare non è meno grave, intuibilmente.
Contestualmente a qualsiasi modifica sarebbe stato opportuno:
- garantire la continuità dell’assegno di cura a chi già ne fruiva
- dotare le ATS e le ASST dell’effettiva capacità di gestire questa continuità.
CRPD Convenzione ONU persone disabili
Una persona con disabilità grave o gravissima deve essere messa nelle stesse condizioni di una persona normodotata.
Questo non è un concetto che si è inventato l’autore di questo blog ma lo dice la stessa Convenzione ONU per i diritti della persona con disabilità che l’Italia ha ratificato da ormai 10 anni e che sembra utilizzata solo per farsi belli a convegni e congressi, evitando accuratamente di passare dalla retorica alla pratica quotidiana nella vita delle persone con disabilità.
Chiediamo
Chiediamo che venga immediatamente data continuità all’erogazione della misura B1 per i mesi mancanti del 2019 con i criteri della scorsa DGR (conguagliabili successivamente con i nuovi criteri) nell’attesa dell’espletamento dell’iter burocratico imposto per il nuovo anno.
Chiediamo che per i prossimi anni siano date per acquisite
- la continuità dell’erogazione, evitando tutto il disagio di questi mesi drammatici ed evitando anche paradossi linguistici tipi del politichese.
- e l’eliminazione dell’obbligo di presentare il certificato medico che attesta l’immutata situazione rispetto all’anno precedente.