Lombardia senza più cuore né cervello

Le ultime ore del 2023 sono state spese dal Consiglio regionale lombardo per danneggiare, se non addirittura seppellire, quel misero residuo di dignità che gli si poteva ancora riconoscere.

Il Governo della Repubblica aveva dato indicazione, col Piano nazionale triennale per la non autosufficienza, di spostare parte dei finanziamenti per la cosiddetta assistenza indiretta (il cui finanziamento va all’utente, che ne organizza sia la scelta del personale che gli orari di intervento e la retribuzione – opportunamente rendicontata) a favore della cosiddetta assistenza diretta (fornita con orari e personale di aziende private retribuite con maggiori costi dagli enti pubblici) per i cittadini con disabilità.

La nostra regione ha ritenuto perfidamente opportuno dare seguito a queste indicazioni – palesemente lesive dei diritti dei cittadini con disabilità contemplati nella CRPD (Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – ONU) – anziché opporvisi.

E lo ha fatto col metodo che, beffardamente, attribuisce alle amministrazioni che l’hanno preceduta:

– in periodo festivo, per profittare del clima di distrazione di massa;

– senza dare ascolto alle ragioni dell’utenza;

– lasciando scoperti finanziamenti e servizi nella fase di passaggio da un sistema all’altro;

– annunciando (sapendo di dichiarare il falso) che si tratti di un miglioramento dei servizi, con risparmio per la spesa pubblica e maggior soddisfazione per l’utenza.

Ci saranno posteri a cui lasciare il peso dell’ardua sentenza?