A Como si vuole rinunciare alle conquiste della civiltà

La sera del 13 marzo 2018 in Consiglio Comunale a Como è stata presentata dalla Giunta la proposta di DUP per l’esercizio corrente.
DUP è l’acronimo di Documento Unico di Programmazione: uno strumento politico-amministrativo che prelude al Bilancio degli Enti Locali e programma le spese per l’orizzonte temporale del Bilancio di Previsione.
Un Consigliere di minoranza ha presentato una proposta di emendamento che tratta di superamento delle barriere architettoniche e delle barriere alla mobilità (la proposta l’avevamo predisposta noi di ComodalBasso su suggerimento del Consigliere che l’ha poi presentata).
Si tratta, per non continuare ad aspettare inermi e speranzosi il PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), di rendere fruibili da tutti alcuni percorsi in città e alcuni edifici pubblici.
Il PEBA è un mito del secolo scorso (legge 41 del 1986) e Como non ha fatto eccezione: le Amministrazioni Comunali che si sono succedute in questi 32 anni non hanno mai preso in considerazione di ottemperare a questo “obbligo di legge”. La legge in questione stabiliva che i Comuni e le Province inottemperanti sarebbero state commissariate dalla Regione (non è mai successo, come tutti sappiamo).
Il DUP sembrava uno strumento adatto ad avviare a soluzione, pur parziale, l’annoso problema: si inseriscono nel DUP previsioni di spesa per mettere a norma alcuni percorsi principali della città; si instaura una sana abitudine per i DUP degli anni successivi; e nel frattempo si acquisiscono l’esperienza e le competenze per impostare il PEBA e, finalmente, realizzarlo.
Il Consiglio Comunale di Como ha voluto negarsi questa opportunità e, soprattutto, negarla a chi si spacca le ossa tutti i giorni su strade e marciapiedi che ricordano terremoti e bombardamenti: una prima votazione è finita con 6 voti favorevoli, 6 contrari e una quantità di astenuti; si è proceduto a una seconda votazione (la legge lo prevede specificamente in caso di parità al primo scrutinio), che è finita con qualche astenuto in meno ma con 9 voti favorevoli e 9 contrari e con la conseguente bocciatura dell’emendamento.
Chi di noi non pensa che sarebbe stata naturale, al di là di ogni diversità politica e partitica, una approvazione all’unanimità? Eppure 9 Consiglieri hanno votato contro, accompagnati da altri consiglieri che hanno preferito astenersi(!). E il Sindaco? Anche lui ha votato contro …il Sindaco!!
Siamo nella condizione di dover chiedere al Sindaco di riportare il DUP in Consiglio Comunale e di far approvare l’emendamento proposto; oppure di chiedere le sue dimissioni. Non riteniamo di dover chiedere motivo del suo voto contrario poiché qualunque spiegazione sarebbe ridicola e penosa.
I tempi per le risposte, a parole e a fatti, non li conosciamo; ma aggiorneremo sulla situazione ad ogni progresso.